La prosodia ha occupato a lungo una posizione marginale nell’ambito degli studi di fonetica e fonologia perché era considerata uno strumento esclusivamente espressivo, collocato entro la sfera paralinguistica e quindi non accessibile a descrizioni sistematiche. Sottolineando la centralità della prosodia nei processi fonologici, la fonologia non lineare ha impresso una ‘svolta prosodica’ alla teoria fonologica e alle analisi fonetiche. I modelli della fonologia non lineare invertono le priorità tradizionali e assegnano alla prosodia un ruolo fondamentale nella teoria fonologica, a differenza della fonologia lineare, che considerava i fenomeni fonologici come sequenze lineari di unità discrete (i segmenti). Nella sua accezione ampia, il termine ‘prosodia’ designa tutti i fenomeni situati al di sopra della catena fonica segmentale: il ritmo, le pause, la qualità vocalica, la velocità d’eloquio, le giunture, le pause e i tratti sovrasegmentali – altezza tonale e intonazione, volume e fenomeni di durata. All’interno della prosodia, che costituisce un termine-ombrello per una molteplicità di fenomeni fonetico-fonologici, l’intonazione occupa un ruolo di primo piano; si tratta di una macro-categoria che racchiude in sè fenomeni accentuali, melodici, dinamici, temporali e ritmici; la sua portata si colloca, da un punto di vista funzionale, tra la fonologia e la sintassi, la pragmatica e la semantica, costituendo una sorta di interfaccia tra la grammatica e l’intenzione comunicativa. In seguito ai lavori di Selkirk si sono delineati nuovi approcci al complesso fenomeno prosodico dell’intonazione, tesi ad investigarne le funzioni linguistiche, decisive per la caratterizzazione modale dell’enunciato e per l’individuazione della struttura informazionale delle unità sintattiche. Nonostante la grande quantità di studi empirici e di modelli teorici nonché la vasta letteratura scientifica sull’intonazione, mancano ancora studi contrastivi sistematici sull’intonazione italiana e tedesca che forniscano un apparato di regole relative all’interazione tra intonazione e sintassi. Sulla base delle descrizioni dell’intonazione italiana e tedesca il presente contributo intende fornire qualche spunto di riflessione su alcuni aspetti prosodici in prospettiva contrastiva italo-tedesca.

Missaglia, F., Prosodia contrastiva: intonazione e accento sintattico in tedesco e in italiano, in Gobber, G., Balbiani, L. (ed.), Se il pensiero non va grato. Studi in onore di Barbara Stein per i suoi settant anni., EDUCatt, Milano 2009: 71- 79 [http://hdl.handle.net/10807/1772]

Prosodia contrastiva: intonazione e accento sintattico in tedesco e in italiano

Missaglia, Federica
2009

Abstract

La prosodia ha occupato a lungo una posizione marginale nell’ambito degli studi di fonetica e fonologia perché era considerata uno strumento esclusivamente espressivo, collocato entro la sfera paralinguistica e quindi non accessibile a descrizioni sistematiche. Sottolineando la centralità della prosodia nei processi fonologici, la fonologia non lineare ha impresso una ‘svolta prosodica’ alla teoria fonologica e alle analisi fonetiche. I modelli della fonologia non lineare invertono le priorità tradizionali e assegnano alla prosodia un ruolo fondamentale nella teoria fonologica, a differenza della fonologia lineare, che considerava i fenomeni fonologici come sequenze lineari di unità discrete (i segmenti). Nella sua accezione ampia, il termine ‘prosodia’ designa tutti i fenomeni situati al di sopra della catena fonica segmentale: il ritmo, le pause, la qualità vocalica, la velocità d’eloquio, le giunture, le pause e i tratti sovrasegmentali – altezza tonale e intonazione, volume e fenomeni di durata. All’interno della prosodia, che costituisce un termine-ombrello per una molteplicità di fenomeni fonetico-fonologici, l’intonazione occupa un ruolo di primo piano; si tratta di una macro-categoria che racchiude in sè fenomeni accentuali, melodici, dinamici, temporali e ritmici; la sua portata si colloca, da un punto di vista funzionale, tra la fonologia e la sintassi, la pragmatica e la semantica, costituendo una sorta di interfaccia tra la grammatica e l’intenzione comunicativa. In seguito ai lavori di Selkirk si sono delineati nuovi approcci al complesso fenomeno prosodico dell’intonazione, tesi ad investigarne le funzioni linguistiche, decisive per la caratterizzazione modale dell’enunciato e per l’individuazione della struttura informazionale delle unità sintattiche. Nonostante la grande quantità di studi empirici e di modelli teorici nonché la vasta letteratura scientifica sull’intonazione, mancano ancora studi contrastivi sistematici sull’intonazione italiana e tedesca che forniscano un apparato di regole relative all’interazione tra intonazione e sintassi. Sulla base delle descrizioni dell’intonazione italiana e tedesca il presente contributo intende fornire qualche spunto di riflessione su alcuni aspetti prosodici in prospettiva contrastiva italo-tedesca.
2009
Italiano
Se il pensiero non va grato. Studi in onore di Barbara Stein per i suoi settant anni.
978-88-8311-695-7
Missaglia, F., Prosodia contrastiva: intonazione e accento sintattico in tedesco e in italiano, in Gobber, G., Balbiani, L. (ed.), Se il pensiero non va grato. Studi in onore di Barbara Stein per i suoi settant anni., EDUCatt, Milano 2009: 71- 79 [http://hdl.handle.net/10807/1772]
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