Nel corso del XX secolo, Reinhold Niebuhr offre un approccio allo studio della democrazia assai poco convenzionale. La sua analisi non si fonda infatti sulle tradizionali variabili utilizzate dalla gran parte della letteratura scientifica dedicata alla teoria democratica, come – per esempio – la partecipazione, la rappresentanza, o il consenso. Piuttosto, egli si sofferma su una speciale e specifica concezione della natura umana. In questo modo, l’autore di Moral Man and Immoral Society inverte e, per molti versi, sovverte il metodo ‘quantitativo’ che le scienze politiche e sociali americane avevano utilizzato fino a quel momento. All’attenzione spasmodica per la rilevazione e la classificazione del dato empirico, egli predilige la riflessione sui passi necessari all’edificazione di una società democratica a partire da una precisa (e apertamente dichiarata) visione antropologica. Un tale approccio – che Niebuhr definisce «realismo cristiano» – si fonda sul riconoscimento della capacità di ogni essere umano per il bene così come per il male, per la giustizia tanto quanto per l’ingiustizia, per la libertà nonché per l’oppressione. Per molti versi, il teologo protestante è convinto che la democrazia sia il metodo più adatto per consentire a ciascuna persona di essere libera e di perseguire l’uguaglianza all’interno di un ambiente sociale stabile nel quale è pienamente garantito l’ordine politico. Tuttavia, l’intellettuale americano non cade vittima di uno sterile utopismo sentimentale. Egli, infatti, mette chiaramente in guardia l’opinione pubblica statunitense sul fatto che la democrazia non rappresenta mai un traguardo facile da raggiungere, bensì costituisce una lotta costante contro l'iniquità, l’orgoglio, i falsi ideali e l’abuso del potere. Nel panorama dei pensatori politici del Novecento, la teoria della democrazia proposta da Niebuhr si afferma come un approccio non solo meritevole di considerazione e di ulteriore approfondimento, ma anche e soprattutto come uno strumento utile e rilevante di fronte alle ‘sfide’ e alla ‘crisi’ dei regimi democratici.

Castellin, L. G., Un metodo per problemi altrimenti irrisolvibili. Natura umana e democrazia nel pensiero politico di Reinhold Niebuhr, in Barberis, G., Catanzaro, A., Falchi, F., Morganti, C., Quirico, S., Serra, A. (ed.), Libertà, uguaglianza e sicurezza. Un dibattito fra storia del pensiero e teoria politica, Ronzani Editore, Dueville 2020: 257- 270 [http://hdl.handle.net/10807/166807]

Un metodo per problemi altrimenti irrisolvibili. Natura umana e democrazia nel pensiero politico di Reinhold Niebuhr

Castellin, Luca Gino
2020

Abstract

Nel corso del XX secolo, Reinhold Niebuhr offre un approccio allo studio della democrazia assai poco convenzionale. La sua analisi non si fonda infatti sulle tradizionali variabili utilizzate dalla gran parte della letteratura scientifica dedicata alla teoria democratica, come – per esempio – la partecipazione, la rappresentanza, o il consenso. Piuttosto, egli si sofferma su una speciale e specifica concezione della natura umana. In questo modo, l’autore di Moral Man and Immoral Society inverte e, per molti versi, sovverte il metodo ‘quantitativo’ che le scienze politiche e sociali americane avevano utilizzato fino a quel momento. All’attenzione spasmodica per la rilevazione e la classificazione del dato empirico, egli predilige la riflessione sui passi necessari all’edificazione di una società democratica a partire da una precisa (e apertamente dichiarata) visione antropologica. Un tale approccio – che Niebuhr definisce «realismo cristiano» – si fonda sul riconoscimento della capacità di ogni essere umano per il bene così come per il male, per la giustizia tanto quanto per l’ingiustizia, per la libertà nonché per l’oppressione. Per molti versi, il teologo protestante è convinto che la democrazia sia il metodo più adatto per consentire a ciascuna persona di essere libera e di perseguire l’uguaglianza all’interno di un ambiente sociale stabile nel quale è pienamente garantito l’ordine politico. Tuttavia, l’intellettuale americano non cade vittima di uno sterile utopismo sentimentale. Egli, infatti, mette chiaramente in guardia l’opinione pubblica statunitense sul fatto che la democrazia non rappresenta mai un traguardo facile da raggiungere, bensì costituisce una lotta costante contro l'iniquità, l’orgoglio, i falsi ideali e l’abuso del potere. Nel panorama dei pensatori politici del Novecento, la teoria della democrazia proposta da Niebuhr si afferma come un approccio non solo meritevole di considerazione e di ulteriore approfondimento, ma anche e soprattutto come uno strumento utile e rilevante di fronte alle ‘sfide’ e alla ‘crisi’ dei regimi democratici.
2020
Italiano
Libertà, uguaglianza e sicurezza. Un dibattito fra storia del pensiero e teoria politica
979 12 80382 00 9
Ronzani Editore
Castellin, L. G., Un metodo per problemi altrimenti irrisolvibili. Natura umana e democrazia nel pensiero politico di Reinhold Niebuhr, in Barberis, G., Catanzaro, A., Falchi, F., Morganti, C., Quirico, S., Serra, A. (ed.), Libertà, uguaglianza e sicurezza. Un dibattito fra storia del pensiero e teoria politica, Ronzani Editore, Dueville 2020: 257- 270 [http://hdl.handle.net/10807/166807]
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