Il sintagma “povertà educativa”, introdotto in Italia da Save the Children nel 2014 e successivamente tradotto dalla stessa onlus come “educational poverty” in ambito internazionale, ha avuto un certo successo sul piano politico e istituzionale nel contesto italiano, contribuendo a catalizzare l’attenzione sulle povertà dei minori e, in particolare, su quelle immateriali. Viene utilizzato per designare un complesso insieme di fenomeni, tuttavia dal punto di vista pedagogico manca una disamina critica che ne faccia emergere i significati latenti. Nella cornice del complesso rapporto tra minori e povertà, il saggio ripercorre le origini e lo sviluppo del costrutto di “povertà educativa”, descrivendone l’attuale utilizzo e provando altresì a segnalarne dimensioni ancora inespresse. Pur provenendo dall’ambito delle discipline economico-sociali, il termine di “povertà educativa” interpella in modo inequivoco la riflessione pedagogica, riferendosi evidentemente a dimensioni squisitamente pertinenti al mondo dell’educazione. Inoltre vengono delineate alcune direzioni di senso utili alla definizione dello spettro delle diverse “povertà educative” (il plurale qui è d’obbligo) e dei possibili modi di prevenirle e contrastarle.
Bruzzone, D., Finetti, S., La povertà educativa come sfida pedagogica: origini del concetto, analisi critica e prospettive di sviluppo, in Di Profio, L. (ed.), Povertà educativa: che fare? Analisi multidisciplinare di una questione complessa, MIMESIS EDIZIONI, Milano-Udine 2020: 59- 102 [http://hdl.handle.net/10807/166600]
La povertà educativa come sfida pedagogica: origini del concetto, analisi critica e prospettive di sviluppo
Bruzzone, Daniele;Finetti, Simona
2020
Abstract
Il sintagma “povertà educativa”, introdotto in Italia da Save the Children nel 2014 e successivamente tradotto dalla stessa onlus come “educational poverty” in ambito internazionale, ha avuto un certo successo sul piano politico e istituzionale nel contesto italiano, contribuendo a catalizzare l’attenzione sulle povertà dei minori e, in particolare, su quelle immateriali. Viene utilizzato per designare un complesso insieme di fenomeni, tuttavia dal punto di vista pedagogico manca una disamina critica che ne faccia emergere i significati latenti. Nella cornice del complesso rapporto tra minori e povertà, il saggio ripercorre le origini e lo sviluppo del costrutto di “povertà educativa”, descrivendone l’attuale utilizzo e provando altresì a segnalarne dimensioni ancora inespresse. Pur provenendo dall’ambito delle discipline economico-sociali, il termine di “povertà educativa” interpella in modo inequivoco la riflessione pedagogica, riferendosi evidentemente a dimensioni squisitamente pertinenti al mondo dell’educazione. Inoltre vengono delineate alcune direzioni di senso utili alla definizione dello spettro delle diverse “povertà educative” (il plurale qui è d’obbligo) e dei possibili modi di prevenirle e contrastarle.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.