«Una centrale elettrica di imperiosa spiritualità»: Marinetti, Ciliberti, Sartoris gli astratti comaschi L'incontro sulle sponde del Lario di Filippo Tommaso Marinetti con i pittori astratti comaschi costituisce un interessante episodio della storia dell'arte italiana in quanto testimonianza dell'epigono del movimento futurista e della nascita di una nuova tendenza artistica legata, nel caso specifico di Como, anche all'architettura razionalista. Nello spirito innovatore e propositivo del circolo culturale animato dai pittori Manlio Rho, Mario Radice, Carla Badiali e dagli architetti Giuseppe Terragni e Cesare Cattaneo, uniti negli anni Trenta da due interessanti figure di intellettuali quali l'architetto Alberto Sartoris e il filosofo Franco Ciliberti, il vate del futurismo ha cercato nuova linfa al suo movimento artistico. Con il proposito di dimostrare che l'avvicinamento degli astrattisti a Marinetti non fu solo un modo per godere dell'appoggio di un personaggio influente, ma un reciproco arricchimento, il saggio analizza gli episodi che hanno segnato questo rapporto, a partire dalle prime incursioni di Marinetti con i secondi futuristi a Como, la sua animata partecipazione alla vita cittadina in difesa dell'architettura di Antonio Sant'Elia, primo motivo di interesse di Marinetti verso Como, ma soprattutto il consolidarsi di tale connubio in alcuni episodi significativi quali la formazione, su iniziativa di Ciliberti, del Gruppo Futuristi Sant'Elia nel 1941 che portò alla partecipazione dei pittori astratti alle mostre Biennali di Venezia e alla Quadriennale a Roma nelle sale, appunto, dei futuristi curate da Marinetti.

Di Raddo, E., «Una centrale elettrica di imperiosa spiritualità»: Marinetti, Ciliberti, Sartoris gli astratti comaschi, <<ARTE LOMBARDA>>, 2011; (Giugno): 109-122 [http://hdl.handle.net/10807/13689]

«Una centrale elettrica di imperiosa spiritualità»: Marinetti, Ciliberti, Sartoris gli astratti comaschi

Di Raddo, Elena
2011

Abstract

«Una centrale elettrica di imperiosa spiritualità»: Marinetti, Ciliberti, Sartoris gli astratti comaschi L'incontro sulle sponde del Lario di Filippo Tommaso Marinetti con i pittori astratti comaschi costituisce un interessante episodio della storia dell'arte italiana in quanto testimonianza dell'epigono del movimento futurista e della nascita di una nuova tendenza artistica legata, nel caso specifico di Como, anche all'architettura razionalista. Nello spirito innovatore e propositivo del circolo culturale animato dai pittori Manlio Rho, Mario Radice, Carla Badiali e dagli architetti Giuseppe Terragni e Cesare Cattaneo, uniti negli anni Trenta da due interessanti figure di intellettuali quali l'architetto Alberto Sartoris e il filosofo Franco Ciliberti, il vate del futurismo ha cercato nuova linfa al suo movimento artistico. Con il proposito di dimostrare che l'avvicinamento degli astrattisti a Marinetti non fu solo un modo per godere dell'appoggio di un personaggio influente, ma un reciproco arricchimento, il saggio analizza gli episodi che hanno segnato questo rapporto, a partire dalle prime incursioni di Marinetti con i secondi futuristi a Como, la sua animata partecipazione alla vita cittadina in difesa dell'architettura di Antonio Sant'Elia, primo motivo di interesse di Marinetti verso Como, ma soprattutto il consolidarsi di tale connubio in alcuni episodi significativi quali la formazione, su iniziativa di Ciliberti, del Gruppo Futuristi Sant'Elia nel 1941 che portò alla partecipazione dei pittori astratti alle mostre Biennali di Venezia e alla Quadriennale a Roma nelle sale, appunto, dei futuristi curate da Marinetti.
2011
Italiano
Di Raddo, E., «Una centrale elettrica di imperiosa spiritualità»: Marinetti, Ciliberti, Sartoris gli astratti comaschi, <<ARTE LOMBARDA>>, 2011; (Giugno): 109-122 [http://hdl.handle.net/10807/13689]
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