Scopo di questo contributo è mantenere sempre viva l’attenzione alla interconnessione tra fattori di rischio e fattori protettivi presenti in quei contesti di crescita caratterizzati da difficoltà e fragilità genitoriale. Il concetto di fragilità genitoriale, rispetto ad altri termini con significato marcatamente clinico, richiama la presenza di difficoltà e di sofferenza psichica, sociale ed educativa nei genitori che influenzano o potrebbero influenzare le traiettorie di sviluppo dei figli, evolvendo verso forme di disagio croniche e di disadattamento o che, viceversa potrebbero modificarsi positivamente attraverso il rafforzamento delle risorse e delle competenze individuali e familiari. Fragile, quindi, nel senso di delicato, debole, debilitato, cagionevole, gracile e, quindi, soggetto a rompersi o a spezzarsi. Ma, anche, nel senso di bisognoso, necessitante, richiedente, incompleto e sprovvisto di risorse per far fronte alle difficoltà e agli ostacoli. Tra le tante forme di fragilità genitoriale richiede attenzione e lungimirante riflessione in chiave preventiva, quella che si manifesta attraverso azioni omissive e commissive nei confronti dei figli che vengono dimenticati e trascurati o diventano bersaglio di violenza fisica, verbale e sessuale. Ci occuperemo in questo capitolo di genitori fragili, violenti e trascuranti non per farne un identikit o per descriverne le caratteristiche psicologiche o familiari ma piuttosto per cogliere quell’intreccio tra fattori negativi e risorse utili a delineare eventuali azioni di supporto e di sostegno finalizzate al recupero di traiettorie evolutive positive per i figli. La spinta a sostenere, anche in una prospettiva preventiva, la genitorialità fragile nasce dalla consapevolezza dei gravi danni che potrebbero correre bambini e bambine costretti a vivere quotidianamente con genitori che, spesso inconsapevolmente altre volte intenzionalmente, erodono la costruzione del senso di fiducia dei figli, provocando sofferenza, rabbia repressa, desideri di vendetta, azioni e pensieri aggressivi e sadici. Per questo inizieremo col richiamare brevemente le caratteristiche della violenza all’infanzia e la gravità delle sue conseguenze per poi introdurre le dimensioni su cui si basa il protocollo sui fattori di rischio e fattori protettivi nella valutazione delle competenze genitoriali in caso di situazioni di pregiudizio.

Di Blasio, P., Miragoli, S., Fattori di rischio e di protezione nella genitorialità fragile, in Caravita, S., Milani, L. T. D., Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, Il Mulino, Milano 2018: 225-240 [http://hdl.handle.net/10807/131694]

Fattori di rischio e di protezione nella genitorialità fragile

Di Blasio, Paola
Primo
;
Miragoli, Sarah
Secondo
2018

Abstract

Scopo di questo contributo è mantenere sempre viva l’attenzione alla interconnessione tra fattori di rischio e fattori protettivi presenti in quei contesti di crescita caratterizzati da difficoltà e fragilità genitoriale. Il concetto di fragilità genitoriale, rispetto ad altri termini con significato marcatamente clinico, richiama la presenza di difficoltà e di sofferenza psichica, sociale ed educativa nei genitori che influenzano o potrebbero influenzare le traiettorie di sviluppo dei figli, evolvendo verso forme di disagio croniche e di disadattamento o che, viceversa potrebbero modificarsi positivamente attraverso il rafforzamento delle risorse e delle competenze individuali e familiari. Fragile, quindi, nel senso di delicato, debole, debilitato, cagionevole, gracile e, quindi, soggetto a rompersi o a spezzarsi. Ma, anche, nel senso di bisognoso, necessitante, richiedente, incompleto e sprovvisto di risorse per far fronte alle difficoltà e agli ostacoli. Tra le tante forme di fragilità genitoriale richiede attenzione e lungimirante riflessione in chiave preventiva, quella che si manifesta attraverso azioni omissive e commissive nei confronti dei figli che vengono dimenticati e trascurati o diventano bersaglio di violenza fisica, verbale e sessuale. Ci occuperemo in questo capitolo di genitori fragili, violenti e trascuranti non per farne un identikit o per descriverne le caratteristiche psicologiche o familiari ma piuttosto per cogliere quell’intreccio tra fattori negativi e risorse utili a delineare eventuali azioni di supporto e di sostegno finalizzate al recupero di traiettorie evolutive positive per i figli. La spinta a sostenere, anche in una prospettiva preventiva, la genitorialità fragile nasce dalla consapevolezza dei gravi danni che potrebbero correre bambini e bambine costretti a vivere quotidianamente con genitori che, spesso inconsapevolmente altre volte intenzionalmente, erodono la costruzione del senso di fiducia dei figli, provocando sofferenza, rabbia repressa, desideri di vendetta, azioni e pensieri aggressivi e sadici. Per questo inizieremo col richiamare brevemente le caratteristiche della violenza all’infanzia e la gravità delle sue conseguenze per poi introdurre le dimensioni su cui si basa il protocollo sui fattori di rischio e fattori protettivi nella valutazione delle competenze genitoriali in caso di situazioni di pregiudizio.
2018
Italiano
978-88-15-27868-5
Il Mulino
Di Blasio, P., Miragoli, S., Fattori di rischio e di protezione nella genitorialità fragile, in Caravita, S., Milani, L. T. D., Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, Il Mulino, Milano 2018: 225-240 [http://hdl.handle.net/10807/131694]
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