Nell’attuale contesto socio-economico, la pubblica amministrazione e le istituzioni devono assicurare un impiego efficiente e trasparente delle finanze pubbliche (Banca d’Italia, 2015). In Italia, l’inefficienza gestionale determina uno spreco di risorse molto elevato, alimentata anche dalla corruzione e dalla presenza di organizzazioni criminali di stampo mafioso (ANAC, 2017a). Nonostante la carenza di stime accurate (ANAC, 2016), le conseguenze si riflettono negativamente sulla libera partecipazione alle gare pubbliche, sulla qualità di prodotti e servizi e sulla sostenibilità della spesa pubblica (Lisciandra e Millemaci, 2017; Hessami, 2014). Segnali d’allarme di inefficienza nella gestione delle risorse pubbliche possono essere rilevati individuando eventuali anomalie e/o irregolarità nell’assegnazione di un appalto (Transparency International, 2013). In quest’ottica, questo capitolo analizza due circostanze spesso considerate segnali di anomalie nel settore degli appalti: la presentazione di una sola offerta e il ribasso di aggiudicazione. In particolare, lo studio cerca di stimare come la presenza della criminalità organizzata e il livello di corruzione in Italia influenzino la probabilità di un appalto di ricevere una sola offerta e l’entità del ribasso. I risultati mostrano come in aree caratterizzate da alti livelli di corruzione e presenza di mafia i contratti pubblici non vengono aggiudicati in condizione di assenza di concorrenza (singolo offerente). Inoltre, in contesti contraddistinti da alti livelli di corruzione, i contratti tendono ad essere aggiudicati con maggiore ribasso, mentre questo effetto non è osservabile in aree dominate dalla presenza di gruppi di criminalità organizzata. Questi risultati, sebbene frutto di una prima analisi esplorativa, indicano che l’impatto di corruzione e criminalità organizzata negli appalti può divergere da quanto frequentemente ipotizzato. Questo capitolo è organizzato in cinque sezioni. La prima sezione riassume la letteratura sul tema. La seconda presenta i dati e la metodologia. La terza e la quarta sezione descrivono e discutono i risultati mentre l’ultima parte dell’elaborato propone nuovi orizzonti di ricerca.

Milani, R., Calderoni, F., Carbone, C., Rotondi, M., L’impatto di corruzione e mafia sugli appalti pubblici: un'esplorazione empirica, in Michela Gnald, M. G., Benedetto Pont, B. P. (ed.), Misurare la corruzione oggi: Obiettivi, metodi, esperienze, FrancoAngeli, Milano 2018: 137- 153 [http://hdl.handle.net/10807/117902]

L’impatto di corruzione e mafia sugli appalti pubblici: un'esplorazione empirica

Milani, Riccardo;Calderoni, Francesco;Carbone, Carlotta;Rotondi, Martina
2018

Abstract

Nell’attuale contesto socio-economico, la pubblica amministrazione e le istituzioni devono assicurare un impiego efficiente e trasparente delle finanze pubbliche (Banca d’Italia, 2015). In Italia, l’inefficienza gestionale determina uno spreco di risorse molto elevato, alimentata anche dalla corruzione e dalla presenza di organizzazioni criminali di stampo mafioso (ANAC, 2017a). Nonostante la carenza di stime accurate (ANAC, 2016), le conseguenze si riflettono negativamente sulla libera partecipazione alle gare pubbliche, sulla qualità di prodotti e servizi e sulla sostenibilità della spesa pubblica (Lisciandra e Millemaci, 2017; Hessami, 2014). Segnali d’allarme di inefficienza nella gestione delle risorse pubbliche possono essere rilevati individuando eventuali anomalie e/o irregolarità nell’assegnazione di un appalto (Transparency International, 2013). In quest’ottica, questo capitolo analizza due circostanze spesso considerate segnali di anomalie nel settore degli appalti: la presentazione di una sola offerta e il ribasso di aggiudicazione. In particolare, lo studio cerca di stimare come la presenza della criminalità organizzata e il livello di corruzione in Italia influenzino la probabilità di un appalto di ricevere una sola offerta e l’entità del ribasso. I risultati mostrano come in aree caratterizzate da alti livelli di corruzione e presenza di mafia i contratti pubblici non vengono aggiudicati in condizione di assenza di concorrenza (singolo offerente). Inoltre, in contesti contraddistinti da alti livelli di corruzione, i contratti tendono ad essere aggiudicati con maggiore ribasso, mentre questo effetto non è osservabile in aree dominate dalla presenza di gruppi di criminalità organizzata. Questi risultati, sebbene frutto di una prima analisi esplorativa, indicano che l’impatto di corruzione e criminalità organizzata negli appalti può divergere da quanto frequentemente ipotizzato. Questo capitolo è organizzato in cinque sezioni. La prima sezione riassume la letteratura sul tema. La seconda presenta i dati e la metodologia. La terza e la quarta sezione descrivono e discutono i risultati mentre l’ultima parte dell’elaborato propone nuovi orizzonti di ricerca.
2018
Italiano
Misurare la corruzione oggi: Obiettivi, metodi, esperienze
9788891734754
FrancoAngeli
Milani, R., Calderoni, F., Carbone, C., Rotondi, M., L’impatto di corruzione e mafia sugli appalti pubblici: un'esplorazione empirica, in Michela Gnald, M. G., Benedetto Pont, B. P. (ed.), Misurare la corruzione oggi: Obiettivi, metodi, esperienze, FrancoAngeli, Milano 2018: 137- 153 [http://hdl.handle.net/10807/117902]
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