Sulle tracce di Ugo Bianchi: le 'tipologie' storico-religiose come strumento per lo studio delle fonti gnostiche valentiniane

One of the main legacies Ugo Bianchi left to scholars of history of religions concerns the research method and tools. The persistent methodological reminder to the necessary historical and philological anchorage is a topical subject; moreover, some research tools defined by Bianchi are still extraordinarily effective for the analysis and correct interpretation of sources. An example is the referenceto the typologies of ‘dualism’, ‘concave evil’ and ‘convex evil’ in the study of some II century sources belonging to the Gnostic Valentinian school. Recognizing the inner dualism – and not the more common ‘monism’ – of Valentinianism gives the opportunity to explain and deeply understand the conception of divine in this religious context. It helps in distinguishing a definite shape of Gnosticism, against its expression sweetened by the connection with the Great Church, as mostly still meant. Therefore, far from imposing pre-establishedpatterns to sources, correct heuristic tools allow scholars to see, recognize and study features of religious reflection which would otherwise escape them.

Una delle principali eredità che Ugo Bianchi ha lasciato agli studiosi della Storia delle religioni riguarda il metodo e gli strumenti della ricerca. Il reiterato richiamo metodologico alla necessità dell’ancoramento storico e insieme filologico mantiene la sua attualità, mentre alcuni strumenti che egli seppe mettere a punto restano straordinariamente efficaci per l’analisi e la corretta interpretazione delle fonti. Un esempio è costituito dal ricorso alle tipologie di ‘dualismo’e di ‘male concavo’ e ‘male convesso’ nello studio di alcune fonti del II secolo appartenenti alla scuola dello gnostico Valentino. Riconoscere il valentinianesimo come intrinsecamente dualista (e non semplicemente ‘monista’ come abitualmente accade) permette di spiegare e capire nel profondo la concezione del divino di questo contesto religioso, riconoscendovi una forma compiuta di gnosticismo e non una sua espressione edulcorata dal contatto con la Grande Chiesa, come per lo più ancora si intende. Dunque, corretti strumenti euristici, lungi dall’imporre alle fonti schemi precostituiti, permettono di vedere, riconoscere e studiare aspetti della riflessione religiosa che altrimenti sfuggirebbero.