Il processo di costituzione di una nuova impresa è stato oggetto di studio da parte di diversi filoni di ricerca che hanno indagato la relazione tra impresa generante (o incumbent) e la new venture. L’approccio di analisi tradizionale, che si fonda su una visione firm centric, considera l’emergere delle opportunità imprenditoriali in una prospettiva endogena, sulla base degli investimenti in conoscenza realizzati dall’impresa incumbent ma da questa non commercializzati (Sorenson et al., 2006; Lombardi et al., 2011; Audretsch e Feldman, 2004). L’impresa incumbent genera quindi knowledge spillover nei confronti di uno spin off d’impresa (Agrawal et al., 2004), adottando una logica di exploitation della conoscenza (Braunerhjelm 2010; Landström et al., 2012). In una prospettiva differente, quali knowledge spillover possono influenzare lo sviluppo di una start up che non nasce dalla presenza di un’impresa già esistente? Adottando un approccio collaborativo, la nascita e lo sviluppo di una start up non dipende solo dalla figura dell’imprenditore ma dalle relazioni interconnesse che la new venture attiva con diversi business partner. Grazie a tali relazioni la start up può accedere alle risorse di conoscenza di cui ha bisogno per sviluppare la propria attività. In una prospettiva tradizionale gli spill over di conoscenza si sviluppano in uno spazio geografico circoscritto e sono pertanto prodotti da una prossimità geografica. Aree geografiche contraddistinte dalla presenza di piccole e medie imprese, specializzate e in relazione tra loro (Becattini, 1987), possono promuovere una più veloce circolazione delle idee generando spillover di conoscenza e tecnologia (Audretsch e Feldman, 1994). Come evidenziato da Basile et al. (2012), i KS dipendono dalla prossimità geografica ma anche da altre forme di prossimità. La prossimità geografica, combinata con la prossimità cognitiva (Wuyts et al., 2005), sociale (Granovetter, 1985; Boschma, 2005; Yeung, 2005), istituzionale, influenzano l’apprendimento e l’interazione interorganizzativa. Tali interazioni si fondano sulla similarità con cui gli attori percepiscono, interpretano e comprendono il contesto in cui operano (Wuyts et al., 2005). Ed è proprio il contesto che influenza l’emergere di opportunità imprenditoriali, come evidenziato dalla Knowledge Spillover Theory of Entrepreneurship (KSTE) (Audretsch e Keilbach, 2007, 2008; Audretsch et al., 2006). Riconoscendo alla prossimità fisica il ruolo importante di facilitatore della trasmissione di conoscenza tacita attraverso codici comuni e rapporti personali, la prossimità relazionale diviene precondizione affinché si sviluppino le interazioni. In tale accezione la prossimità relazionale afferisce alle social relationship. Spostando l’attenzione verso un contesto business, come evidenziato da l’Industrial Marketing and Purchasing Group (IMP - Hakansson et al., 2009) un business network può essere considerato come uno spazio delineato dall’interconnettersi di diverse business relationship tra attori che hanno una diversa posizione nella rete. I legami del network e lo spazio relazionale (Huemer et al., 2004) generano nuove opportunità per la condivisione di conoscenza. In modo particolare il trasferimento di conoscenza avviene in uno spazio relazionale tra attori eterogenei che sono caratterizzati da una prossimità relazionale di tipo business. La scoperta di opportunità imprenditoriali non avviene quindi in uno spazio caratterizzato esclusivamente da prossimità geografica ma in uno spazio che si contraddistingue per una prossimità relazionale. Nello spazio relazionale le start up coordinano la loro attività con diversi business partner attraverso un processo di networking per apprendere e generare nuova conoscenza. In particolar modo, nel nuovo network imprenditoriale un ruolo di primo piano viene ad essere assunto dagli incubatori d’impresa networking oriented e dalla relazione che le start up possono attivare nei confronti di tali attori. Nel network imprenditoriale, i Knowledge Spillover (KS) sono attivati da una relazione “generante” riguardante un incubatore e i suoi business partner e utilizzati in una relazione “recipient”: i business partner dell’incubatore diventano business partner della start up supportando la sua costituzione e crescita

Cantu', C. L., Prossimità relazionale: key driver per nuove opportunità imprenditoriali, in Renato Fiocc, R. F. (ed.), La persona non è un’isola. Scritti italiani in onore di Ivan Snehota, Franco Angeli, Milano 2017: 108- 124 [http://hdl.handle.net/10807/100569]

Prossimità relazionale: key driver per nuove opportunità imprenditoriali

Cantu', Chiara Luisa
2017

Abstract

Il processo di costituzione di una nuova impresa è stato oggetto di studio da parte di diversi filoni di ricerca che hanno indagato la relazione tra impresa generante (o incumbent) e la new venture. L’approccio di analisi tradizionale, che si fonda su una visione firm centric, considera l’emergere delle opportunità imprenditoriali in una prospettiva endogena, sulla base degli investimenti in conoscenza realizzati dall’impresa incumbent ma da questa non commercializzati (Sorenson et al., 2006; Lombardi et al., 2011; Audretsch e Feldman, 2004). L’impresa incumbent genera quindi knowledge spillover nei confronti di uno spin off d’impresa (Agrawal et al., 2004), adottando una logica di exploitation della conoscenza (Braunerhjelm 2010; Landström et al., 2012). In una prospettiva differente, quali knowledge spillover possono influenzare lo sviluppo di una start up che non nasce dalla presenza di un’impresa già esistente? Adottando un approccio collaborativo, la nascita e lo sviluppo di una start up non dipende solo dalla figura dell’imprenditore ma dalle relazioni interconnesse che la new venture attiva con diversi business partner. Grazie a tali relazioni la start up può accedere alle risorse di conoscenza di cui ha bisogno per sviluppare la propria attività. In una prospettiva tradizionale gli spill over di conoscenza si sviluppano in uno spazio geografico circoscritto e sono pertanto prodotti da una prossimità geografica. Aree geografiche contraddistinte dalla presenza di piccole e medie imprese, specializzate e in relazione tra loro (Becattini, 1987), possono promuovere una più veloce circolazione delle idee generando spillover di conoscenza e tecnologia (Audretsch e Feldman, 1994). Come evidenziato da Basile et al. (2012), i KS dipendono dalla prossimità geografica ma anche da altre forme di prossimità. La prossimità geografica, combinata con la prossimità cognitiva (Wuyts et al., 2005), sociale (Granovetter, 1985; Boschma, 2005; Yeung, 2005), istituzionale, influenzano l’apprendimento e l’interazione interorganizzativa. Tali interazioni si fondano sulla similarità con cui gli attori percepiscono, interpretano e comprendono il contesto in cui operano (Wuyts et al., 2005). Ed è proprio il contesto che influenza l’emergere di opportunità imprenditoriali, come evidenziato dalla Knowledge Spillover Theory of Entrepreneurship (KSTE) (Audretsch e Keilbach, 2007, 2008; Audretsch et al., 2006). Riconoscendo alla prossimità fisica il ruolo importante di facilitatore della trasmissione di conoscenza tacita attraverso codici comuni e rapporti personali, la prossimità relazionale diviene precondizione affinché si sviluppino le interazioni. In tale accezione la prossimità relazionale afferisce alle social relationship. Spostando l’attenzione verso un contesto business, come evidenziato da l’Industrial Marketing and Purchasing Group (IMP - Hakansson et al., 2009) un business network può essere considerato come uno spazio delineato dall’interconnettersi di diverse business relationship tra attori che hanno una diversa posizione nella rete. I legami del network e lo spazio relazionale (Huemer et al., 2004) generano nuove opportunità per la condivisione di conoscenza. In modo particolare il trasferimento di conoscenza avviene in uno spazio relazionale tra attori eterogenei che sono caratterizzati da una prossimità relazionale di tipo business. La scoperta di opportunità imprenditoriali non avviene quindi in uno spazio caratterizzato esclusivamente da prossimità geografica ma in uno spazio che si contraddistingue per una prossimità relazionale. Nello spazio relazionale le start up coordinano la loro attività con diversi business partner attraverso un processo di networking per apprendere e generare nuova conoscenza. In particolar modo, nel nuovo network imprenditoriale un ruolo di primo piano viene ad essere assunto dagli incubatori d’impresa networking oriented e dalla relazione che le start up possono attivare nei confronti di tali attori. Nel network imprenditoriale, i Knowledge Spillover (KS) sono attivati da una relazione “generante” riguardante un incubatore e i suoi business partner e utilizzati in una relazione “recipient”: i business partner dell’incubatore diventano business partner della start up supportando la sua costituzione e crescita
2017
Italiano
La persona non è un’isola. Scritti italiani in onore di Ivan Snehota
978-88-917-5159-1
Franco Angeli
Cantu', C. L., Prossimità relazionale: key driver per nuove opportunità imprenditoriali, in Renato Fiocc, R. F. (ed.), La persona non è un’isola. Scritti italiani in onore di Ivan Snehota, Franco Angeli, Milano 2017: 108- 124 [http://hdl.handle.net/10807/100569]
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