IRIS Macrotipologia:https://hdl.handle.net/10807/932024-03-28T17:36:44Z2024-03-28T17:36:44ZDinamiche geopolitiche contemporanee. Ce.St.In.Geo. geopolitical outlook 2023https://hdl.handle.net/10807/2685612024-03-28T01:42:59Z2023-01-01T00:00:00ZTitolo: Dinamiche geopolitiche contemporanee. Ce.St.In.Geo. geopolitical outlook 2023
Autori: andrea plebani
Abstract: A venti anni di distanza, la caduta di Saddam Hussein appare ancora in grado di generare sentimenti fortissimi e contrastanti: tristezza, per le centinaia di migliaia di vittime e per quello che poteva essere e non è stato; rabbia per l’incapacità della Coalizione Internazionale di gestire adeguatamente la fase di transizione; sfiducia per le false premesse che portarono all’offensiva.
Eppure, tutto questo non cancella il fatto che, al netto di due decenni segnati da scontri fratricidi e indicibili sofferenze, il “nuovo Iraq” sorto sulle ceneri del regime ba‘thista rimane un punto di riferimento per oltre quaranta milioni di cittadini. La speranza di dar vita a un Iraq unito, federale, democratico e indipendente rimane un obiettivo al quale nuove e vecchie generazioni continuano a credere e ad aspirare, nonostante il disinteresse dimostrato da buona parte della comunità internazionale, le profonde divisioni che attraversano la terra dei due fiumi e le fortissime ingerenze esterne che ne segnano le dinamiche e gli equilibri di potere.
Il presente volume si pone l’obiettivo di guardare alle sfide e alle possibilità dell’Iraq di oggi senza dimenticare le eredità di un passato che appare ancora straordinariamente attuale. La ricerca prende il via da un ciclo di incontri realizzato tra le città di Valenza, Casale Monferrato, Brescia e Milano tra novembre 2022 e maggio 2023 con il sostegno di un network comprendente la Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature Straniere e il Dipartimento di Scienze Storiche e Filologiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Centro Studi Internazionali di Geopolitica , Mine Action Italy e Aiuto alla Chiesa che Soffre . Senza il loro sostegno questo progetto non avrebbe mai potuto vedere la luce.
Muovendo da queste basi, la prima parte del volume guarda agli equilibri che caratterizzavano l’Iraq pre-2003 e alle dinamiche che avrebbero poi portato alla caduta del regime ba‘thista, nella consapevolezza di quanto sia fondamentale coltivare la memoria di un’epoca tra le più tragiche della storia della moderna sintesi statuale irachena. In questo contesto, il capitolo di Elisa Bonomi mira a delineare i tratti più salienti della parabola politica di Saddam Hussein e di un “regime del terrore” che troppo spesso tende a essere dimenticato. Nel suo contributo, Paolo Maggiolini guarda, invece, a come l’eterogeneità sul piano etnico-religioso abbia influito sulla costruzione dei complessi equilibri che reggevano il sistema iracheno nel periodo pre-Iraqi Freedom, portando alla luce dinamiche tanto poco conosciute quanto determinanti per le sorti del paese. Sull’onda di tali considerazioni, i saggi di Mauro Primavera e Cecilia Deleo indagano le posizioni di due delle comunità più importanti del campo socio-politico iracheno: quella curda e quella arabo sciita. Pur con percorsi, framework temporali e obiettivi diversi, le due analisi evidenziano con efficacia non solo la complessità delle dinamiche intra-comunitarie in Iraq, ma anche come esse si siano evolute nel corso del tempo. A chiudere la prima sezione vi è poi la lucida analisi di Andrea Locatelli e Davide Fiamminghi che si interrogano sulle motivazioni che spinsero la potenza statunitense a dar vita a una delle campagne più controverse e gravide di conseguenze dalla fine della Guerra Fredda.
La seconda parte del volume è interamente dedicata all’Iraq odierno. Essa si apre con tre saggi che guardano alle dinamiche geopolitiche che influenzano i delicati equilibri della terra dei due fiumi attraverso le prospettive di alcune delle maggiori potenze regionali: Repubblica Islamica d’Iran, Regno di Arabia Saudita e Repubblica di Turchia. Il saggio di Giorgia Perletta si concentra su Teheran, guardando alle linee di continuità e ai cambiamenti registratisi durante le presidenze di Hassan Rouhani (2013-2021). Antonella Palmiotti si concentra, invece, sull’evoluzione della politica saudita, all’interno di un contesto in costante evoluzione tanto all’interno delle stanze del potere di Baghdad che di quelle di Riad. La prospettiva e il significativo cambio di postura fatto registrare da Ankara nei confronti di Baghdad ed Erbil sono, invece, il fulcro lungo il quale si dipana il capitolo di Samuele Abrami. A chiudere questa sezione vi sono poi i saggi di Francesco Salesio Schiavi e Andrea Beccaro che guardano all’incidenza e all’evoluzione di una serie di attori non statuali all’interno del contesto iracheno. Il primo ha come oggetto di indagine privilegiata le milizie sciite e la loro natura ibrida; il secondo analizza invece cosa rimane dell’organizzazione del sedicente “Stato Islamico” a sei anni dalla liberazione della città di Mosul.
L’ultima sezione del volume è dedicata ad alcune delle più rilevanti dinamiche geopolitiche contemporanee. Il bel saggio di Michele Brunelli ci porta a scandagliare la postura geopolitica di uno degli attori tra i più minacciosi, e meno conosciuti, del sistema internazionale: la Corea del Nord. I fragili equilibri che dominano l’attuale ordine nucleare e come esso si è evoluto sono invece oggetto dell’analisi di Michele Gaietta, che dedica particolare attenzione alle posizioni di Washington e Mosca nell’ambito della crisi russo-ucraina. Eleonora Ardemagni ci riporta, invece, all’interno del quadro mediorientale, guardando alle dinamiche di sicurezza attorno agli snodi-chiave di Hormuz e Bab el-Mandeb. L’ultimo contributo guarda manifestamente al futuro della disciplina: nella loro analisi Andrea Carobene e Aldo Pigoli si interrogano su come le nuove tecnologie possano contribuire agli studi geopolitici, applicando gli strumenti offerti dall’intelligenza artificiale al caso di studio iracheno e aprendo a possibilità che solo alcuni anni fa apparivano impensabili.2023-01-01T00:00:00ZEducazione e cittadinanza per una formazione integrale/L’éducation et la citoyenneté au service d’une formation intégralehttps://hdl.handle.net/10807/2685542024-03-28T00:33:17Z2024-01-01T00:00:00ZTitolo: Educazione e cittadinanza per una formazione integrale/L’éducation et la citoyenneté au service d’une formation intégrale
Autori: molinari paolo; riva elena
Abstract: Nella formazione di insegnanti e educatori i temi dell’educazione e della cittadinanza rivestono un ruolo essenziale e costituiscono un cantiere di rifl essione e di sperimentazione in costante evoluzione. Il volume costituisce al tempo stesso l’esito e la testimonianza di un progetto di terza missione su queste tematiche tra la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e la Faculté des Sciences de l’Education de l’Université Notre Dame d’Haïti a Jacmel.2024-01-01T00:00:00ZIl “posto” degli oratori. Una mappa delle proposte educative e ricreative per adolescenti a Milanohttps://hdl.handle.net/10807/2684602024-03-28T01:37:01Z2024-01-01T00:00:00ZTitolo: Il “posto” degli oratori. Una mappa delle proposte educative e ricreative per adolescenti a Milano
Autori: Rosangela Lodigiani; Veronica Riniolo
Abstract: Quali sono e come sono distribuite le proposte educative e ricreative rivolte a preadolescenti, adolescenti e giovani nella città di Milano? Quali bisogni educativi esprimono i ragazzi e le ragazze 11-19enni e come sono cambiati in questo periodo di crisi permanente? Qual è il posto degli oratori in uno spazio metropolitano complesso come quello milanese? A questi e altri interrogativi risponde la ricerca presentata in questo volume, grazie al proficuo dialogo tra diverse discipline – sociologia, pedagogia, demografia e urbanistica – e differenti tecniche di indagine. Il libro ricostruisce – anche attraverso l’utilizzo di mappe urbane – la distribuzione delle proposte educative e ricreative e dei centri di aggregazione dedicati ai più giovani, con un focus sugli oratori, nei 12 decanati della città di Milano, approfondendo inoltre i bisogni educativi espressi e accolti nei contesti oratoriani. Ne scaturisce un ricco patrimonio informativo, utile a una progettazione educativa e pastorale situata nel tempo e nello spazio, capace di abitare nel vivo dei territori.2024-01-01T00:00:00ZMigraREport 2023 , Brescia città delle culturehttps://hdl.handle.net/10807/2684362024-03-28T01:45:24Z2023-01-01T00:00:00ZTitolo: MigraREport 2023 , Brescia città delle culture
Autori: Colombo Maddalena; Santagati Mariagrazia
Abstract: La sesta edizione del rapporto annuale sulle migrazioni a Brescia presenta i dati relativi alla popolazione immigrata elaborati dal Centro di Iniziative e ricerche sulle migrazioni - Brescia (CIRMiB) di concerto con: Camera di Commercio di Brescia, Comune di Brescia, Prefettura di Brescia, Questura di Brescia, Fondazione ISMU e consultando le banche dati di UNHCR, ISTAT, Ministero dell’Interno, MIM, MUR, INVALSI, Banca d’Italia e SISTAL. La prima parte, prevalentemente statistica, tratta della condizione dei residenti stranieri in provincia di Brescia (aspetti demografici, economici, scolastici e socio-culturali). La seconda parte presenta un Dossier sul rapporto tra migrazioni, arte e cultura, illustrando attraverso contributi italiani ed internazionali come l’espressività delle persone migranti (attraverso musica, teatro, danza, arti visive, ecc.) possa essere uno strumento efficace per raccontare le storie di migrazione, sensibilizzare verso i valori dell’interculturalismo e ‘riumanizzare’ l’accoglienza dei rifugiati. Il volume include un saggio inedito di Antropologia della guerra di Anna Casella Paltrinieri.2023-01-01T00:00:00Z